
Coppie in Bulgaria
Last updated on: 11.05.2022
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1.1. Quale legge è applicabile al patrimonio di una coppia? Quali criteri/norme sono usati per stabilire la legge applicabile? Quali convenzioni internazionali devono essere rispettate per quanto concerne alcuni paesi?
I rapporti patrimoniali tra coniugi sono disciplinati dalla legge applicabile ai loro rapporti personali. I rapporti personali tra coniugi sono disciplinati dalla loro legge nazionale comune e, in caso di cittadinanza diversa, dalla legge del paese di residenza abituale comune; e qualora non sussista nemmeno tale circostanza, essi debbono essere disciplinati dalla legge del Paese con cui entrambi i coniugi hanno generalmente il collegamento più stretto (articolo 79 del codice di diritto internazionale privato (CDIP)).1.2. I coniugi hanno la possibilità di scegliere la legge applicabile? In caso affermativo, quali sono i principi che disciplinano la scelta (ad es. leggi che possono essere scelte, requisiti formali, retroattività)?
I coniugi possono scegliere la legge applicabile alla regolamentazione dei loro rapporti patrimoniali, se consentito dalla legge specificata al punto 1.1. (articolo 79 CDIP). La legge bulgara consente tale scelta. L'accordo sulla scelta della legge deve essere redatto per iscritto, datato e firmato dai (futuri) coniugi. La sua validità è disciplinata ai sensi della legge prescelta (articolo 80 CDIP).2.1. Descriverne i principi generali: Quali beni rientrano nel patrimonio comune? Quali beni rientrano nei patrimoni separati dei coniugi?
Regime legale di comunione dei beni:In assenza di una convenzione stipulata tra i coniugi con cui sia stato scelto un altro regime, si applica il regime legale di comunione dei beni (articolo 18, paragrafo 2 FC). L'articolo 21 e successivi del codice della famiglia regolano il regime legale della comunione dei beni. I beni acquistati durante il matrimonio a seguito degli apporti congiunti dei coniugi sono di proprietà comune (essi afferiscono alla comunione), a prescindere da chi li ha acquistati. La comunione non include i beni acquistati prima del matrimonio o per effetto di successione o donazione durante il matrimonio.
I beni mobili acquistati da un coniuge durante il matrimonio ad uso personale, professionale o commerciale costituiscono beni personali. Anche i beni mobili acquistati da un coniuge imprenditore durante il matrimonio costituiscono beni personali. I beni interamente acquistati durante il matrimonio per mezzo di beni personali costituiscono anch’essi beni personali (articoli 22 e 23 FC).
2.2. Vi sono presunzioni legali per quanto concerne l’attribuzione della proprietà?
No.2.3. I coniugi devono redigere un inventario dei beni? In caso affermativo, dove e come?
I coniugi non hanno l'obbligo di stilare un inventario dei beni.2.4. Chi è responsabile dell’amministrazione della proprietà? Chi ha il diritto di disporre della proprietà? Un coniuge può disporre/amministrare da solo il patrimonio o è necessario il consenso dell’altro coniuge (ad es. in caso di disposizione dell’abitazione coniugale)? Che effetto ha la mancanza di eventuale consenso sulla validità dell’atto giuridico e sull’opponibilità a terzi?
Entrambi i coniugi hanno il diritto di amministrare il patrimonio comune. Gli atti relativi all’amministrazione di tale patrimonio possono essere realizzati da ciascuno dei coniugi (articolo 24, paragrafo 1 FC).Per tutta la durata del matrimonio nessuno dei coniugi può disporre della sua quota della comunione che avrebbe ricevuto allo scioglimento della comunione stessa. Gli atti dispositivi di beni appartenenti alla comunione saranno posti in essere congiuntamente dai coniugi (articolo 24, paragrafo 3 FC).
Possono essere impugnati gli atti dispositivi dei beni immobili della comunione posti in essere da un solo coniuge. L'altro coniuge può proporre un ricorso entro sei mesi dalla data in cui è venuto a conoscenza dell’atto dispositivo, ma non oltre i tre anni dalla sua realizzazione (articolo 24, paragrafo 4 FC).
In caso di atti dispositivi a titolo oneroso di beni mobili della comunione posti in essere da un coniuge senza il consenso dell'altro, il contratto risulta vincolante per l'altro coniuge qualora il terzo non fosse a conoscenza o non potesse ragionevolmente essere a conoscenza del mancato consenso da parte dell'altro coniuge. In caso di atti dispositivi a titolo gratuito di un bene mobile della comunione o in caso di atti dispositivi che richiedano la scrittura privata autenticata da un notaio, si applica la norma relativa alla disposizione di beni immobil senza il consenso dell'altro coniuge (cfr. sopra) (articolo 24, paragrafo 5 FC).
Anche qualora un coniuge sia l'unico proprietario dell'abitazione familiare, non può disporne senza il consenso dell'altro coniuge se i coniugi non avessero un'altra abitazione. In caso di mancato consenso, l’atto dispositivo sarà posto in essere dietro autorizzazione del giudice distrettuale, se si riscontrasse che ciò non danneggi i figli minori e la famiglia (articolo 26 FC).
Ciascuno dei coniugi può stipulare un contratto coi terzi o con l'altro coniuge per disporre dei suoi beni personali (articolo 25 FC).
2.5. Gli atti giuridici stipulati da un coniuge vincolano anche l’altro?
Come già illustrato, in caso di atti dispositivi a titolo oneroso di beni mobili della comunione posti in essere da un coniuge senza il consenso dell'altro, il contratto risulta vincolante per l'altro coniuge qualora il terzo non fosse a conoscenza o non potesse ragionevolmente essere a conoscenza del mancato consenso da parte dell'altro coniuge. I debiti contratti da un coniuge per il soddisfacimento delle esigenze familiari rappresentano debiti comuni di cui sono responsabili entrambi i coniugi (articolo 32 FC).2.6. Chi è responsabile dei debiti contratti durante il matrimonio? Quale patrimonio può essere usato dai creditori per soddisfare le proprie rivendicazioni?
Le spese necessarie al soddisfacimento delle esigenze familiari devono essere sostenute da entrambi i coniugi. Essi sono solidalmente responsabili dei debiti contratti per soddisfare le esigenze familiari (articolo 32 FC). I coniugi sono responsabili dei propri debiti personali attraverso il patrimonio personale e la rispettiva quota della comunione.3.1. Quali disposizioni possono essere modificate da un contratto e quali no? Fra quali regimi patrimoniali del matrimonio è possibile scegliere?
I coniugi possono modificare i propri rapporti patrimoniali stipulando una convenzione matrimoniale (articolo 37 FC). Tale convenzione deve contenere solo disposizioni sui rapporti patrimoniali dei coniugi. I coniugi possono stabilire, tra le altre cose, i beni da includere nella comunione e l'avente diritto all’amministrazione o alla disposizione dei beni della comunione. I coniugi possono inoltre stipulare una separazione dei beni. Ai sensi del regime di separazione dei beni, i beni acquistati durante il matrimonio da ciascun coniuge sono beni personali (articolo 33 FC). Non vi è comunione, ma solo beni personali dei coniugi.Per le questioni non regolamentate dalla convenzione, si applicano le disposizioni del regime legale di comunione dei beni (articolo 38 FC).
3.2. Quali sono i requisiti formali e a chi devo rivolgermi?
La convenzione matrimoniale deve essere redatta per iscritto e stipulata personalmente dalle parti mediante autentica delle firme e dei contenuti (articolo 39, paragrafo 1 FC).Qualora i diritti di proprietà sui beni immobili siano stabiliti o trasferiti mediante la convenzione matrimoniale, la competenza spetta al notaio della regione in cui è situato il bene (articolo 39, paragrafo 2 FC).
3.3. Quando può essere stipulato il contratto e quando entra in vigore?
Le parti possono stipulare una convenzione matrimoniale anche nel corso del matrimonio (articolo 37, paragrafo 3 FC). Qualora sia stipulata prima del matrimonio, ha efficacia a partire dalla data di celebrazione del matrimonio. In caso di stipula nel corso del matrimonio, diventa efficace a partire dalla data di stipula o da un'altra data in essa specificata (articolo 40, paragrafo 1 FC).3.4. Un contratto esistente può essere modificato dai coniugi? In caso affermativo, quali sono le condizioni?
Le convenzioni matrimoniali possono essere modificate. La modifica deve essere redatta nella medesima forma in cui la convenzione è stata stipulata (articolo 41, paragrafo 1 FC).Il regime patrimoniale deve essere registrato.
4.1. Nel suo paese, esistono uno o più registri di proprietà coniugali? Dove?
L'agenzia del registro dispone di un registro elettronico centrale (articolo 19 FC).4.2. Quali documenti vi sono registrati? Quali dati vi sono registrati?
Le convenzioni matrimoniali e il relativo regime patrimoniale applicabile devono essere registrati.4.3. Come e a chi è consentito l’accesso ai dati contenuti nel registro?
Il registro è pubblico. La consultazione e la richiesta dei certificati del registro sono a pagamento in base a una tariffa adottata dal consiglio dei ministri (articolo 19, paragrafo 4 FC).4.4. Quali sono gli effetti giuridici della registrazione (validità, opponibilità)?
Nei riguardi dei terzi si applica il regime legale di comunione dei beni, qualora non sia stato registrato nessun altro regime (articolo 20 FC).Lo scioglimento del matrimonio implica lo scioglimento del relativo regime patrimoniale (articolo 27 FC) e la divisione dei beni della comunione.
Tuttavia, il tribunale può stabilire di assegnare una quota maggiore al coniuge a cui è stata affidata la custodia dei figli minori, qualora tale circostanza sia motivo di particolari difficoltà. Oltre alla propria quota, tale coniuge riceve i beni mobili destinati all'educazione e all'istruzione dei figli (articolo 29, paragrafi 1 e 2 FC). In caso di divorzio, il tribunale può stabilire una quota superiore anche qualora il contributo di uno dei coniugi all'acquisizione del patrimonio risulti considerevolmente maggiore a quello dell'altro coniuge (articolo 29, paragrafo 3 FC).
Al momento del divorzio ciascun coniuge ha diritto a parte del valore dei beni destinati all'esercizio di una professione o di una attività commerciale nonché dei crediti esigibili dell'altro coniuge acquistati durante il matrimonio, qualora il loro valore sia significativo e il coniuge abbia contribuito alla loro acquisizione mediante il proprio lavoro, i fondi personali, la cura dei figli o i lavori domestici. Tale pretesa può essere avanzata anche prima del divorzio qualora la condotta del coniuge che ha acquisito i beni minacci gli interessi dell'altro coniuge o dei figli (articolo 30 FC).
L'articolo 31 del codice della famiglia sancisce che i ricorsi ai sensi dell'articolo 29, paragrafo 3 e articolo 30 possono essere proposti entro un anno dallo scioglimento del matrimonio; il ricorso ai sensi dell'articolo 29, paragrafi 1 e 2, può essere proposto entro un anno dalla sentenza del tribunale sulla custodia dei figli.
Regime di separazione dei beni:
I beni acquistati dai coniugi durante il matrimonio sono beni personali (articolo 33, paragrafo 1 FC).
Allo scioglimento del matrimonio ciascun coniuge può richiedere parte del valore dei beni acquistati dall'altro coniuge nel corso del matrimonio, nella misura in cui il primo vi abbia contribuito mediante il proprio lavoro, i fondi personali, la cura dei figli lavori domestici o altrimenti (articolo 33, paragrafo 2 FC).
Convenzioni matrimoniali:
Mediante una convenzione matrimoniale i coniugi possono concordare la divisione dei rispettivi patrimoni in caso di divorzio (articolo 38 FC).
5.1. Come è divisa la proprietà (diritti in rem)?
Ai coniugi spettano quote uguali dei beni della comunione (articolo 28 FC).Tuttavia, il tribunale può stabilire di assegnare una quota maggiore al coniuge a cui è stata affidata la custodia dei figli minori, qualora tale circostanza sia motivo di particolari difficoltà. Oltre alla propria quota, tale coniuge riceve i beni mobili destinati all'educazione e all'istruzione dei figli (articolo 29, paragrafi 1 e 2 FC). In caso di divorzio, il tribunale può stabilire una quota superiore anche qualora il contributo di uno dei coniugi all'acquisizione del patrimonio risulti considerevolmente maggiore a quello dell'altro coniuge (articolo 29, paragrafo 3 FC).
Al momento del divorzio ciascun coniuge ha diritto a parte del valore dei beni destinati all'esercizio di una professione o di una attività commerciale nonché dei crediti esigibili dell'altro coniuge acquistati durante il matrimonio, qualora il loro valore sia significativo e il coniuge abbia contribuito alla loro acquisizione mediante il proprio lavoro, i fondi personali, la cura dei figli o i lavori domestici. Tale pretesa può essere avanzata anche prima del divorzio qualora la condotta del coniuge che ha acquisito i beni minacci gli interessi dell'altro coniuge o dei figli (articolo 30 FC).
L'articolo 31 del codice della famiglia sancisce che i ricorsi ai sensi dell'articolo 29, paragrafo 3 e articolo 30 possono essere proposti entro un anno dallo scioglimento del matrimonio; il ricorso ai sensi dell'articolo 29, paragrafi 1 e 2, può essere proposto entro un anno dalla sentenza del tribunale sulla custodia dei figli.
Regime di separazione dei beni:
I beni acquistati dai coniugi durante il matrimonio sono beni personali (articolo 33, paragrafo 1 FC).
Allo scioglimento del matrimonio ciascun coniuge può richiedere parte del valore dei beni acquistati dall'altro coniuge nel corso del matrimonio, nella misura in cui il primo vi abbia contribuito mediante il proprio lavoro, i fondi personali, la cura dei figli lavori domestici o altrimenti (articolo 33, paragrafo 2 FC).
Convenzioni matrimoniali:
Mediante una convenzione matrimoniale i coniugi possono concordare la divisione dei rispettivi patrimoni in caso di divorzio (articolo 38 FC).
5.2. Chi è responsabile dei debiti esistenti dopo il divorzio/separazione?
L'articolo 38 del codice della famiglia sancisce che i coniugi possono regolamentare nella convenzione matrimoniale la propria responsabilità rispetto alle spese e agli obblighi sostenuti durante il matrimonio. Qualora i coniugi non abbiano stipulato una convenzione matrimoniale in materia di responsabilità, si applica quanto disposto dall'articolo 36, paragrafo 2: i coniugi sono solidalmente responsabili degli obblighi contratti per le esigenze correnti della famiglia. In caso di scioglimento del matrimonio per divorzio, i coniugi rimangono solidalmente responsabili degli obblighi esistenti contratti durante il matrimonio in qualità di debitori congiunti poiché non sono più solidalmente responsabili in qualità di coniugi.5.3. Un coniuge ha diritto ad un pagamento compensatorio?
Il codice della famiglia disciplina i casi in cui un coniuge ha il diritto di ricevere una quota maggiore della comunione (cfr. punto 5.1).In caso di decesso di uno dei coniugi, il regime patrimoniale si scioglie e, qualora risulti applicabile la comunione dei beni, la comunione viene divisa in base ai principi descritti al punto 5.1. Il coniuge superstite riceve la propria quota qualora l'altra parte della comunione rientri nel patrimonio del defunto, la quale viene divisa ai sensi delle disposizioni della legge successoria Tale legge prevede che il coniuge superstite erediti una quota equivalente alla quota di ciascun figlio. Se i figli del defunto sono già deceduti o sono indegni, tale diritto spetta ai loro discendenti (articolo 10 dell'atto di successione).
Quando un coniuge eredita assieme agli ascendenti o ai fratelli o alle sorelle del defunto o i loro discendenti, il coniuge riceve metà dell’asse ereditario qualora la successione sia stata aperta prima del decimo anno di matrimonio; altrimenti, ha diritto ai due terzi dell'eredità. In caso di eredità congiunta del coniuge con gli eredi ascendenti e i fratelli e le sorelle del defunto nonché i loro discendenti, il coniuge riceve un terzo dell'eredità nel primo caso (prima del decimo anno di matrimonio) e metà nel secondo. In assenza di altri eredi, il coniuge eredita l'intero asse ereditario (articolo 9 dell'atto di successione).
Quando un coniuge eredita assieme agli ascendenti o ai fratelli o alle sorelle del defunto o i loro discendenti, il coniuge riceve metà dell’asse ereditario qualora la successione sia stata aperta prima del decimo anno di matrimonio; altrimenti, ha diritto ai due terzi dell'eredità. In caso di eredità congiunta del coniuge con gli eredi ascendenti e i fratelli e le sorelle del defunto nonché i loro discendenti, il coniuge riceve un terzo dell'eredità nel primo caso (prima del decimo anno di matrimonio) e metà nel secondo. In assenza di altri eredi, il coniuge eredita l'intero asse ereditario (articolo 9 dell'atto di successione).
No, la legge non contempla alcun regime patrimoniale speciale per le coppie multinazionali.
Soltanto dal matrimonio civile contratto nella forma prescritta dal codice della famiglia scaturiranno gli effetti patrimoniali previsti dalla legge nei riguardi del matrimonio .
Le questioni matrimoniali rientrano nella giurisdizione dei tribunali bulgari qualora uno dei coniugi sia cittadino bulgaro o risieda abitualmente in Bulgaria. Ai sensi del medesimo articolo 7 del CDIP, ai tribunali bulgari compete la giurisdizione sulle questioni afferenti ai rapporti patrimoniali e personali dei coniugi.
Il tribunale regionale competente è il tribunale della regione in cui il convenuto risiede abitualmente (articolo 105 del codice di procedura civile).
Il tribunale regionale competente è il tribunale della regione in cui il convenuto risiede abitualmente (articolo 105 del codice di procedura civile).