Coppie in Repubblica Ceca
Last updated on: 11.05.2022
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1.1. Quale legge è applicabile al patrimonio di una coppia? Quali criteri/norme sono usati per stabilire la legge applicabile? Quali convenzioni internazionali devono essere rispettate per quanto concerne alcuni paesi?
Le regole basilari per la determinazione della legge applicabile sono poste dalla Legge no. 91/2012 Coll. sul diritto internazionale privato. In base alla sezione 49, paragrafo 3 della Legge sul diritto internazionale privato, i rapporti patrimoniali tra i coniugi sono disciplinati dalle leggi dello Stato di residenza dei coniugi. Se i coniugi hanno la propria residenza abituale in Paesi diversi, i loro rapporti patrimoniali sono disciplinati dalla legge dello Stato di cui entrambi i coniugi sono cittadini. Se i coniugi hanno cittadinanze diverse, tali rapporti sono disciplinati dalla legge ceca. La materia è inoltre soggetta ai trattati bilaterali sull'assistenza legale nelle questioni civili, commerciali e familiari stipulati tra la Repubblica Ceca e gli ex Stati socialisti (ad esempio il trattato con la Bulgaria del 25.11.1976, il trattato con la Polonia del 21.12.1987, il trattato con l'ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia del 21.11.1964, il trattato con la Romania dell'11.7.1994), in cui il criterio di collegamento della cittadinanza risulta decisivo per la determinazione della legge applicabile. Il criterio di collegamento della residenza comune dei coniugi viene preso in considerazione solo se i coniugi hanno cittadinanza diversa. Il trattato con l'ex Unione Sovietica siglato il 12.8.1982 (vincolante nei confronti di Russia, Moldova, Kirghizistan e Georgia) e il trattato con l'Ucraina del 28.5.2001 prevedono il criterio di collegamento della residenza comune dei coniugi. Le disposizioni contenute in questi trattati internazionali si applicano invece delle norme di legge.Le unioni registrate e le relazioni simili e i loro effetti, ivi inclusa la modifica delle relazioni personali e patrimoniali dei partner, sono disciplinate dalla legge dello Stato nel quale l’unione registrata o la relazione simile è stata contratta (Sezione 67, paragrafo 2 Legge sul diritto internazionale privato).
1.2. I coniugi hanno la possibilità di scegliere la legge applicabile? In caso affermativo, quali sono i principi che disciplinano la scelta (ad es. leggi che possono essere scelte, requisiti formali, retroattività)?
In base alla sezione 49 paragrafo 4 della Legge sul diritto internazionale privato, i coniugi possono concordare che i loro rapporti patrimoniali siano disciplinati:- dalla legge dello Stato di cui uno dei coniugi è cittadino, oppure
- dalla legge dello Stato in cui uno dei coniugi ha la propria residenza abituale, oppure
- in caso di proprietà immobiliare, dalla legge dello Stato nel quale tale proprietà è situata, oppure
- dalla legge ceca.
L’accordo deve essere redatto da un notaio sotto forma di atto pubblico o in forma simile, se l’accordo è stipulato all’estero.
2.1. Descriverne i principi generali: Quali beni rientrano nel patrimonio comune? Quali beni rientrano nei patrimoni separati dei coniugi?
Il regime patrimoniale legale nella Repubblica Ceca è la comunione tra coniugi, disciplinata dal codice civile ( Legge n. 89/2012 coll. ).Una definizione più precisa della comunione tra coniugi è riportata nelle sezioni 709, 710 e 3040 Codice Civile, secondo cui la comunione patrimoniale dei coniugi comprende:
- i beni acquisiti da uno o entrambi i coniugi durante il matrimonio, ad eccezione dei beni che:
- soddisfano i bisogni personali di uno dei coniugi,
- sono stati acquisiti per donazione, eredità o legato esclusivamente da un coniuge, salvo che il donatore all’atto della donazione o il defunto nel suo testamento abbiano manifestato una diversa intenzione,
- sono stati acquisiti da uno dei coniugi come risarcimento del danno non patrimoniale derivante dalla lesione dei propri diritti naturali,
- sono stati acquisiti da uno dei coniugi con atto giuridico relativo alla sua proprietà esclusiva,
- sono stati acquisiti da uno dei coniugi come risarcimento di danno, distruzione o perdita della sua proprietà esclusiva,
- ai sensi della legislazione sulle restituzioni, sono stati restituiti al coniuge in quanto ne era titolare prima del matrimonio o in quanto successore legale del proprietario originale; La comunione tra coniugi comprende anche il profitto derivante dai beni personali del coniuge nonché dalla partecipazione del coniuge a una società o cooperativa, qualora il coniuge sia divenuto socio della società o membro della cooperativa durante il matrimonio (salvo che l’acquisizione della partecipazione rientri in una delle eccezioni menzionate sopra).
- Debiti contratti dai coniugi durante il loro matrimonio, salvo che tali debiti:
- siano relativi a beni di esclusiva proprietà di uno soltanto dei coniugi e la loro entità superi il profitto da essi derivante, oppure
- siano stati contratti da uno soltanto dei coniugi senza l’approvazione dell’altro, e senza alcuna relazione con l’esigenza di provvedere ai bisogni quotidiani o comuni della famiglia.
2.2. Vi sono presunzioni legali per quanto concerne l’attribuzione della proprietà?
Attualmente, la legge ceca non prevede una tale ipotesi.2.3. I coniugi devono redigere un inventario dei beni? In caso affermativo, dove e come?
Non vi è alcuna disposizione tale da rendere obbligatoria la redazione di un inventario dei beni. Tuttavia, la redazione di un inventario è consigliabile in relazione alla divisione della comunione tra coniugi nel caso della sua cessazione (scioglimento del matrimonio o morte di un coniuge).2.4. Chi è responsabile dell’amministrazione della proprietà? Chi ha il diritto di disporre della proprietà? Un coniuge può disporre/amministrare da solo il patrimonio o è necessario il consenso dell’altro coniuge (ad es. in caso di disposizione dell’abitazione coniugale)? Che effetto ha la mancanza di eventuale consenso sulla validità dell’atto giuridico e sull’opponibilità a terzi?
Entrambi i coniugi (o uno di essi in virtù di un accordo) utilizzano e mantengono congiuntamente i beni facenti parte della relativa comunione. L’amministrazione ordinaria dei beni facenti parte della comunione può essere di competenza di uno qualsiasi dei coniugi (ad esempio la risoluzione di questioni domestiche, il pagamento di obbligazioni ordinarie quali canoni e servizi correlati, i pasti, l'acquisto di beni di consumo ordinari). Nelle materie concernenti la comunione patrimoniale tra coniugi di natura non ordinaria (ad esempio, trasferimento di immobili o di beni di valore elevato o ipoteca su immobile), è richiesto il consenso di entrambi i coniugi. Se uno dei coniugi rifiuta il consenso senza valido motivo o non è in grado di esprimere la propria volontà, la sua approvazione può essere sostituita da una decisione del tribunale su proposta dell’altro coniuge. Se uno dei coniugi agisce senza il consenso dell’altro coniuge nei casi in cui è richiesto il consenso di entrambi, l’altro coniuge può chiedere che sia dichiarata l’invalidità dell’atto (sezioni 713 e 714 Codice Civile); tuttavia, se il coniuge non ne contesta la validità, l’atto mantiene la propria efficacia (Sezione 586 paragrafo 2 Codice Civile). Tali disposizione si applicano unicamente se non sono modificate da una convenzione matrimoniale o da una decisione del tribunale.2.5. Gli atti giuridici stipulati da un coniuge vincolano anche l’altro?
Entrambi i coniugi sono solidalmente e personalmente responsabili per i diritti e gli obblighi derivanti dagli atti giuridici relativi alla comunione posti in essere da uno di essi nell'ambito della ordinaria amministrazione (Sezione 173, paragrafo 3 Codice Civile).Entrambi i coniugi sono solidalmente e personalmente responsabili dei debiti relativi ai beni comuni (Sezione 713, paragrafo 2 Codice Civile). Tali debiti possono essere soddisfatti con i beni della comunione o con i beni di proprietà esclusiva di ciascun coniuge.
La convenzione matrimoniale può escludere la responsabilità solidale e personale dei coniugi per i debiti, ma tale convenzione ha effetto nei confronti di terzi solo se il terzo è d’accordo (Sezione 719 paragrafo 2 Codice Civile) o se la convenzione è registrata, su richiesta di entrambi i coniugi, nel pubblico registro delle convenzioni matrimoniali (Sezione 721, paragrafo 1 Codice Civile).
I coniugi restano indipendentemente responsabili dei debiti che non sono parte della comunione patrimoniale dei coniugi, p.e. in linea di principio:
- i debiti afferenti alla loro proprietà esclusiva, nella misura eccedente i profitti da essa derivanti,
- i debiti contratti da uno dei coniugi senza il consenso dell’altro coniuge e che non servono a soddisfare i bisogni quotidiani della famiglia,
- i debiti derivanti da condotta illecita di uno dei coniugi,
- i debiti verso lo Stato e le autorità pubbliche,
- i debiti contratti prima del matrimonio.
Nei procedimenti esecutivi, questi debiti (esclusi i debiti contratti prima del matrimonio) possono essere soddisfatti non soltanto con la proprietà esclusiva del coniuge responsabile, ma anche con la proprietà comune dei coniugi.
3.1. Quali disposizioni possono essere modificate da un contratto e quali no? Fra quali regimi patrimoniali del matrimonio è possibile scegliere?
Mediante una convenzione matrimoniale, i (futuri) coniugi possono concordare un regime patrimoniale diverso da quello stabilito per legge. Essi possono stipulare un regime di separazione dei beni in virtù del quale la proprietà comune è costituita a partire dalla data di cessazione del matrimonio o possono estendere o limitare la portata della comunione (Sezione 717 Codice Civile). In via di principio, la convenzione può contenere qualsiasi accordo che non sia vietato dalla legge – in particolare, può stabilire condizioni diverse da quelle prescritte dalla legge per l’inclusione/l’esclusione dei beni esistenti e futuri nella/dalla proprietà comune. Vale a dire, ad esempio, che i coniugi possono concordare l’inclusione nella comunione di un bene di proprietà esclusiva di uno dei coniugi (quale un immobile). La convenzione matrimoniale può anche regolare le relazioni patrimoniali nell’eventualità di una cessazione del matrimonio in seguito a divorzio o decesso (Sezione 718, paragrafi 1 e 2 Codice Civile). Anche la gestione della proprietà comune può essere regolata mediante una convenzione matrimoniale secondo le esigenze dei coniugi.Tuttavia, anche in regime di separazione dei beni, fondamentalmente la convenzione non può abrogare il requisito del consenso di entrambi i coniugi per l’alienazione di quelle che vengono definite “usuali suppellettili domestiche” (p.e. i beni mobili che soddisfano le esigenze vitali della famiglia, indipendentemente dal fatto che essi siano proprietà comune o proprietà esclusiva di uno dei coniugi) (Sezione 718, paragrafo 3 Codice Civile). Inoltre, la convenzione matrimoniale non deve escludere, per le sue conseguenze, la capacità di un coniuge di provvedere alla famiglia e non deve ledere i diritti di terzi, salvo quando il terzo è d’accordo o se la convenzione è registrata, su richiesta di entrambi i coniugi, in un pubblico registro delle convezioni matrimoniali (Sezioni 719 e 721 Codice Civile).
3.2. Quali sono i requisiti formali e a chi devo rivolgermi?
Tali convenzioni devono essere redatte da un notaio mediante atto pubblico (Sezione 716, paragrafo 2 Codice Civile).3.3. Quando può essere stipulato il contratto e quando entra in vigore?
La convenzione può essere stipulata in ogni momento prima o durante il matrimonio. Nel primo caso, la convenzione produce i suoi effetti all’atto della stipula; nel secondo caso, all’atto della celebrazione del matrimonio. Qualora, tuttavia, l'oggetto della convenzione sia rappresentato da un oggetto registrato in un pubblico registro (quale un immobile) che è già incluso nella comunione tra coniugi o è di proprietà esclusiva di uno dei due coniugi, la convenzione diviene efficace, in questa parte, nei confronti di terzi solo al momento della registrazione in tale pubblico registro (Sezione 720 paragrafo 2 Codice Civile). Se i coniugi concordano un effetto retroattivo per il loro regime fisso, ciò è irrilevante.3.4. Un contratto esistente può essere modificato dai coniugi? In caso affermativo, quali sono le condizioni?
I coniugi sono liberi di modificare la convenzione matrimoniale esistente sulla base del loro accordo. Anche per il nuovo accordo è richiesta la forma di atto pubblico redatto da un notaio. Il regime della comunione può inoltre essere modificato a seguito della sentenza di un tribunale (su domanda di uno dei coniugi). Una tale modifica richiede un accordo dei coniugi o una decisione del tribunale sulle parti della proprietà comune dei coniugi nel regime matrimoniale esistente. Anche in questo caso, tali modifiche sono efficaci nei confronti di terzi solo in determinate condizioni.3.5. Secondo la legge nazionale del vostro Paese, si può dare effetto retroattivo alla convenzione matrimoniale nel caso in cui i coniugi l’abbiano stipulata durante il matrimonio?
No. Ai sensi dell'articolo 716, paragrafo 1, del codice civile, le convenzioni matrimoniali non possono avere efficacia retroattiva.4.1. Nel suo paese, esistono uno o più registri di proprietà coniugali? Dove?
Nella Repubblica Ceca esistono due registri delle convenzioni matrimoniali.- Un elenco degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugi – un pubblico registro elettronico
- Un registro degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugi– un registro elettronico non pubblico.
Entrambi i registri sono gestiti, utilizzati e amministrati dalla Camera Notarile della Repubblica Ceca.
4.2. Quali documenti vi sono registrati? Quali dati vi sono registrati?
4.3. Come e a chi è consentito l’accesso ai dati contenuti nel registro?
Elenco degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugiL’Elenco serve all’inserimento delle convenzioni matrimoniali (o degli accordi che le modificano) e delle sentenze sul regime patrimoniale dei coniugi. L’elenco è costituito da un indice e da una raccolta di atti.
Nel registro vengono inseriti i seguenti dati:
- nome, cognome, data di nascita e residenza dei (futuri) coniugi,
- data di conclusione e di entrata in vigore della convenzione matrimoniale, indicazione del regime concordato ai sensi del codice civile e nome, cognome e sede del Notaio che ha redatto la convenzione matrimoniale sul regime patrimoniale dei coniugi, oppure
- data di emanazione e di entrata in vigore del provvedimento giudiziario sul regime patrimoniale dei coniugi, numero del fascicolo, indicazione del tribunale che ha emanato il provvedimento e indicazione del fatto se il tribunale ha annullato o rinnovato la comunione di beni, ne ha limitato il campo d’applicazione o ha modificato il regime patrimoniale dei coniugi,
- altre informazioni, ove necessario.
La Raccolta di atti contiene una copia della convenzione matrimoniale o della decisione del tribunale.
La convenzione matrimoniale è registrata nell’Elenco unicamente se ciò è concordato nella convenzione stessa oppure su richiesta di entrambi i coniugi. Invece, l’inserimento delle sentenze in materia di regime patrimoniale tra coniugi è obbligatorio indipendentemente dalla volontà dei coniugi.
L’Elenco è pubblico e la Camera Notarile della Repubblica ceca pubblica le informazioni inserite nell’Elenco in modo da consentire l’accesso remoto. Dietro richiesta, un notaio deve rilasciare una copia della convenzione matrimoniale o della decisione del tribunale contenute nella Raccolta degli atti o, se del caso, rilasciare una conferma del fatto che un tale atto non è registrato nell’Elenco (Sezioni 35j – 35l Legge 358/1992 coll. sui notai e l'attività notarile [Procedure Notarili]). Registro degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugi
Anche il Registro degli atti serve all’inserimento delle convenzioni matrimoniali (o degli accordi che le modificano) e delle sentenze sul regime patrimoniale tra coniugi.
Nel Registro sono riportati i dati seguenti:
- nome, cognome, data di nascita e residenza dei (futuri) coniugi,
- nome, cognome e sede del Notaio presso cui è stata depositata la convenzione matrimoniale o informazioni analoghe sulla sentenza del tribunale),
- numero di fascicolo e data della convenzione, informazioni analoghe sulla sentenza del tribunale),
- data di registrazione.
Le informazioni del Registro sono accessibile unicamente al notaio che ha redatto la convenzione matrimoniale e alla Camera Notarile della Repubblica ceca. Il Registro rappresenta una fonte di informazioni in merito al regime patrimoniale applicabile solo nel corso delle procedure di successione a seguito del decesso di uno dei coniugi. Su richiesta del notaio nominato dal tribunale quale commissario nella procedura successoria, la Camera Notarile comunica al notaio se è stata registrata una convenzione matrimoniale (o più convenzioni matrimoniali) stipulata dal defunto e presso quale notaio è stata depositata o se è stata registrata una sentenza del tribunale sul regime patrimoniale del testatore. Tutti i dati sopracitati vengono comunicati al notaio (Sezione 35d Procedure Notarili).
4.4. Quali sono gli effetti giuridici della registrazione (validità, opponibilità)?
Elenco degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugiSe la convenzione matrimoniale o la decisione del tribunale sul regime patrimoniale tra coniugi è registrata nell’elenco, i coniugi possono farla valere nei confronti di terzi, anche se questi ultimi non erano a conoscenza del loro contenuto (Sezione 35, paragrafo 1 Procedure Notarili).
Registro degli atti concernenti il regime patrimoniale tra coniugi
I dati inseriti nel Registro non sono giuridicamente vincolanti. Il Registro ha esclusivamente scopo informativo.
4.5. Una convenzione matrimoniale stipulata in uno Stato estero secondo la legge straniera può essere registrata nel vostro Paese? In caso affermativo, secondo quali modalità?
No. Le convenzioni matrimoniali straniere non possono essere registrati in Repubblica ceca.5.1. Come è divisa la proprietà (diritti in rem)?
Ai sensi della legge ceca il regime della comunione si scioglie in seguito a divorzio, al decesso di uno dei coniugi nonché negli altri casi previsti dalla legge. Alla sua conclusione, i diritti e gli obblighi finora condivisi dai coniugi saranno oggetto di divisione.I coniugi (ex coniugi) possono concordare il metodo della divisione (che, tuttavia, potrebbe non influire sui diritti di terzi) o, se del caso, proporre che il tribunale decida sulla divisione (Sezioni 740 e 765 Codice Civile). La divisione decisa dal tribunale (e, se necessario, anche la divisione concordata dai coniugi) è basata sul principio che entrambi i coniugi hanno gli stessi interessi nei beni da dividere. Tuttavia, sono considerati i seguenti aspetti: in particolare le esigenze dei minori a carico e inoltre la qualità del contributo apportato da ciascun coniuge alla cura della famiglia e il modo in cui un coniuge ha contribuito all’acquisizione e alla conservazione dei beni comuni. Al contempo, ciascun coniuge deve compensare la parte della comunione di beni spesa per la sua proprietà esclusiva e può chiedere il rimborso per la parte della sua proprietà esclusiva spesa per la comunione (Sezione 742 Codice Civile).
Se la comunione di beni non è stata divisa entro tre anni dallo scioglimento della comunione (neanche in virtù di un accordo dei coniugi), né è stata presentata una richiesta di divisione del tribunale durante questo periodo, la divisione sarà effettuata nel modo seguente conformemente alla presunzione di legge:
- i beni mobili tangibili sono di proprietà del coniuge che li utilizza come proprietario esclusivamente per le esigenze proprie e per le esigenze della famiglia o del nucleo familiare,
- gli altri beni mobili e immobili sono proprietà comune di entrambi i coniugi in quote eguali (Sezione 741 Codice Civile).
Le medesime norme si applicano se la comunione tra coniugi è stata limitata mediante convenzione matrimoniale o è stata disciolta.
5.2. Chi è responsabile dei debiti esistenti dopo il divorzio/separazione?
Entrambi i coniugi restano solidalmente e personalmente responsabili nei confronti di terzi per i debiti relativi ai beni comuni e contratti durante il matrimonio, in quanto la divisione dei beni non può influire sui diritti di terzi. In caso contrario, i terzi possono chiedere una dichiarazione giudiziale dell’invalidità della divisione nei loro confronti. Pertanto, la divisione dei debiti è efficace unicamente tra i coniugi (Sezione 737 Codice Civile).Per i debiti relativi alla proprietà esclusiva dei coniugi, i coniugi restano responsabili separatamente.
5.3.1. In caso di regime di comunione degli incrementi del patrimonio:
- La rivendicazione deve essere soddisfatta mediante pagamento o simili?
- Come viene valutata la rivendicazione?
- Qual è l’importo del pagamento compensatorio?
- Quando è prescritta la rivendicazione?
Nella Repubblica Ceca non sussiste alcun regime di comunione degli incrementi.
5.3.2. In altri casi (non in comunione degli incrementi)?
Ciascun coniuge è tenuto a compensare la parte di proprietà comune spesa per la sua proprietà esclusiva e ha il diritto di chiedere il rimborso per qualsiasi parte dei propri fondi spesa per la proprietà comune (Sezione 742 Codice Civile). Non esistono disposizioni di legge specifiche che stabiliscono se la richiesta debba essere soddisfatta mediante pagamento in denaro o in natura.
Nelle procedure successorie, i diritti di proprietà e gli obblighi degli ex-coniugi sono valutati secondo il regime patrimoniale che esisteva tra di essi (regime previsto dalla legge, regime contrattuale o regime stabilito con decisione del tribunale) ed anche secondo le istruzioni (testamento) impartite dal coniuge deceduto in merito alla sua proprietà in caso di decesso. Se necessario, saranno applicati i principi per la divisione del patrimonio da parte del tribunale di cui alla Sezione 5.1. Tuttavia, il coniuge sopravvissuto e gli eredi possono concordare diversamente (Sezione 764, paragrafo 1 Codice Civile ).
La parte della comunione di beni sciolta e divisa (generalmente la metà dei beni della comunione sciolta) spettante al coniuge deceduto costituisce parte del suo asse ereditario (insieme alla sua proprietà personale) che entra nella successione. Il coniuge sopravvissuto e i figli del coniuge deceduto ereditano secondo il primo ordine di successione, ciascuno di essi in parti uguali (Sezione 1635, paragrafo 1 Codice Civile).
La parte della comunione di beni sciolta e divisa (generalmente la metà dei beni della comunione sciolta) spettante al coniuge deceduto costituisce parte del suo asse ereditario (insieme alla sua proprietà personale) che entra nella successione. Il coniuge sopravvissuto e i figli del coniuge deceduto ereditano secondo il primo ordine di successione, ciascuno di essi in parti uguali (Sezione 1635, paragrafo 1 Codice Civile).
La legge ceca non contempla alcun regime patrimoniale speciale per le coppie di nazionalità diversa.
La legge ceca non contempla alcun regime patrimoniale specifico per le unioni registrate. Tuttavia, i conviventi registrati hanno facoltà di regolamentare le proprie relazioni patrimoniali mediante una convenzione. Lo stesso vale per le unioni non registrate.
Tuttavia, nel corso della successione, il convivente registrato superstite e i figli del defunto ereditano secondo il primo ordine di successione, ciascuno in parti uguali (Sezione 1635, paragrafo 1 e Sezione 3020 Codice Civile).
Tuttavia, nel corso della successione, il convivente registrato superstite e i figli del defunto ereditano secondo il primo ordine di successione, ciascuno in parti uguali (Sezione 1635, paragrafo 1 e Sezione 3020 Codice Civile).
La giurisdizione internazionale dei tribunali cechi nei procedimenti di divorzio (e nei procedimenti intesi a dichiarare nullo il matrimonio e stabilire se vi sia o meno un matrimonio) esiste se almeno uno dei coniugi ha la cittadinanza della Repubblica ceca o se la parte resistente ha la residenza abituale nella Repubblica ceca.
Se entrambi i coniugi hanno la cittadinanza straniera e la parte resistente non ha la residenza abituale nella Repubblica ceca o in un altro Stato membro dell’Unione Europea e non è cittadino/a di uno Stato membro dell’Unione Europea o non è domiciliato/a nel Regno Unito o in Irlanda, i tribunali cechi sono competenti se
La competenza a decidere in merito ai diritti sugli immobili siti nella Repubblica ceca spetta esclusivamente ai tribunali cechi o ad altre autorità pubbliche ceche competenti (Sezione 68 Legge sul diritto internazionale privato). I tribunali hanno il potere di decidere nei procedimenti successori se, al momento della morte, il testatore aveva la residenza abituale nella Repubblica ceca (Sezione 74 Legge sul diritto internazionale privato).
Per quanto concerne i procedimenti in materia di proprietà coniugale (inclusa la divisione della proprietà comune dopo il divorzio), l’autorità competente è il tribunale distrettuale nel cui distretto di competenza i coniugi hanno la propria residenza o hanno avuto la loro ultima residenza nella Repubblica ceca, se almeno uno dei coniugi vive ancora nel distretto di competenza del tribunale. Qualora non vi sia un tale tribunale, l’autorità competente è il tribunale di giurisdizione generale (il tribunale del luogo di residenza) del coniuge che non ha presentato l’istanza per avviare il procedimento. Se non esiste neanche questo tribunale, l’autorità competente è il tribunale di giurisdizione generale del coniuge che ha presentato l’istanza per avviare il procedimento (Sezioni 373 e 383 Legge n. 292/2013 Coll. sui procedimenti giudiziari speciali). Nei casi in cui non vi è alcuna relazione con il procedimento di divorzio l’autorità competente è:
Se entrambi i coniugi hanno la cittadinanza straniera e la parte resistente non ha la residenza abituale nella Repubblica ceca o in un altro Stato membro dell’Unione Europea e non è cittadino/a di uno Stato membro dell’Unione Europea o non è domiciliato/a nel Regno Unito o in Irlanda, i tribunali cechi sono competenti se
- entrambi i coniugi avevano la loro residenza abituale nella Repubblica ceca e la parte istante ha ancora la residenza abituale nella Repubblica ceca;
- la parte istante aveva la residenza nella Repubblica ceca e il secondo coniuge si è unito al procedimento legale, oppure
- la parte istante ha la residenza abituale nella Repubblica ceca e ha avuto tale residenza abituale per almeno un anno prima promuovere il procedimento. (Sezione 47 Legge sul diritto internazionale privato )
La competenza a decidere in merito ai diritti sugli immobili siti nella Repubblica ceca spetta esclusivamente ai tribunali cechi o ad altre autorità pubbliche ceche competenti (Sezione 68 Legge sul diritto internazionale privato). I tribunali hanno il potere di decidere nei procedimenti successori se, al momento della morte, il testatore aveva la residenza abituale nella Repubblica ceca (Sezione 74 Legge sul diritto internazionale privato).
Per quanto concerne i procedimenti in materia di proprietà coniugale (inclusa la divisione della proprietà comune dopo il divorzio), l’autorità competente è il tribunale distrettuale nel cui distretto di competenza i coniugi hanno la propria residenza o hanno avuto la loro ultima residenza nella Repubblica ceca, se almeno uno dei coniugi vive ancora nel distretto di competenza del tribunale. Qualora non vi sia un tale tribunale, l’autorità competente è il tribunale di giurisdizione generale (il tribunale del luogo di residenza) del coniuge che non ha presentato l’istanza per avviare il procedimento. Se non esiste neanche questo tribunale, l’autorità competente è il tribunale di giurisdizione generale del coniuge che ha presentato l’istanza per avviare il procedimento (Sezioni 373 e 383 Legge n. 292/2013 Coll. sui procedimenti giudiziari speciali). Nei casi in cui non vi è alcuna relazione con il procedimento di divorzio l’autorità competente è:
- il tribunale distrettuale di residenza del convenuto, oppure
- qualora il caso contempli un immobile, il tribunale del distretto in cui esso è situato, oppure
- qualora la divisione avvenga in relazione a procedure di successione, il tribunale del distretto nel quale si svolgono le procedure di successione (Sezione 88 Codice di procedura civile).